La Giunta Regionale del Veneto ha riportato in capo alla Regione le funzioni provinciali relative a caccia e pesca. Un apposito disegno di legge di riordino ha consentito questo passaggio, visto che la Riforma Delrio ha da tempo ridimensionato le competenze delle Province, soprattutto in ambito venatorio. L’iniziativa regionale serve a dare maggiore coerenza al quadro legislativo, ma cosa è stato deciso nello specifico?
Il testo prevede dieci articoli che dovranno ora essere vagliati dal Consiglio Regionale. In base al riordino si vuole valorizzare le specifiche competenze della Provincia di Belluno, come previsto dallo Statuto del Veneto. In aggiunta, altre province potranno gestire le funzioni amministrative per quel che riguarda la materia faunistico-venatoria. Il nuovo impianto “costruito” in materia di caccia consentirà alla Regione Veneto di gestire la vigilanza venatoria, ma non solo.
In effetti, il rilascio del tesserino venatorio e l’abilitazione all’esercizio alla caccia (competenze tipiche delle Province) sono stati riportati in capo alla Regione. Lo stesso discorso vale per il controllo della fauna selvatica, l’istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini, l’individuazione degli appostamenti nelle lagune e il rilascio delle concessioni. Infine, il Veneto avrà in dotazione la gestione degli ungulati e le misure adottate per quel che concerne il contenimento delle nutrie.