Nella mozione è contenuto anche l’auspicio relativo alla creazione di una filiera in cui gli animali siano verificati con cura, senza dimenticare la lavorazione dei selvatici all’interno di mattatoi autorizzati per queste situazioni specifiche. Gli stessi mattatoi, poi, dovrebbero essere a completa disposizione dei cacciatori che fanno parte delle squadre di contenimento.
La filiera corta dell’Umbria andrebbe a coinvolgere diverse istituzioni, sia a livello regionale che locale. In particolare, si è fatto riferimento agli Ambiti Territoriali di Caccia, al Dipartimento di Prevenzione e al Servizio Sanitario, ma non sono esclusi i parchi naturali umbri, vale a dire i luoghi in cui gli ungulati sono maggiormente presenti. L’obiettivo finale è quello della creazione di un marchio locale che possa essere promosso in Italia e all’estero.