Il processo di approvazione che si avvia a conclusione – ha aggiunto – è cominciato nel 2015, innestandosi in un percorso di riordino delle funzioni tornate in capo alla Regione dopo la riforma delle Province. Ha comportato perciò la necessità di una rivalutazione, con un lavoro complesso che ha tenuto conto dei due Piani faunistici provinciali, portandoli a sintesi e fusione in un unico Piano, con gli obiettivi prioritari della tutela e della gestione della fauna sia di interesse naturalistico che venatorio”. I contenuti del piano precedente sono stati confermati, in particolare quelli più validi ed efficaci, senza dimenticare l’aggiornamento di alcune modifiche legislative.
Si procederà a coinvolgere maggiormente gli Ambiti Territoriali di Caccia, valorizzando la promozione della corretta pratica venatoria. Un altro dettaglio merita di essere approfondito: “Nel Piano sono stati aggiunti anche alcuni capitoli integrativi. Riguardano la formazione e aggiornamento, poiché avvertiamo con forza la necessità di diffondere una più approfondita conoscenza dei fondamenti tecnico-scientifici che stanno alla base di una moderna gestione faunistico-venatoria, poiché cacciatori formati e motivati possono essere determinanti per il conseguimento degli obiettivi della legge, la filiera della selvaggina, linee guida per il controllo della fauna selvatica critica e inoltre indirizzi per l’elaborazione dei calendari venatori”.