Con la delibera approvata giovedì sera dalla Giunta regionale dell’Umbria i cacciatori possono tirare un sospiro di sollievo. La preapertura è salva. La delibera approvata all’unanimità trae il suo fondamento dalle considerazioni fatte dal Servizio avvocatura regionale sul ricorso presentato dal Wwf e il successivo pronunciamento del Tar dell’Umbria ed al decreto conseguente al successivo ricorso presentato dalla Regione. L’avvocatura regionale ha ritenuto infatti che il pronunciamento del Tar facesse riferimento esclusivamente alla caccia di selezione.
“In pratica, il giudice d’appello, nel ritenere che l’argomento su cui il Tar fonda l’ordinanza cautelare consiste nell’asserita “inadeguatezza” dei piani di abbattimento degli ungulati – motiva la delibera di Giunta approvata in Regione – appare confortare la tesi secondo cui la sospensione del provvedimento impugnato riguarda solo la caccia di selezione a questi ultimi. Questa la nota in merito della Regione: La Giunta regionale dell’Umbria ha confermato le giornate di caccia del 2 e del 9 settembre secondo le modalità previste dal Calendario venatorio per la Stagione 2018-2019, mentre resta sospesa la caccia di selezione alle specie daino e capriolo: lo comunica l’assessore regionale alla caccia, Fernanda Cecchini.
“La decisione, assunta dall’esecutivo nel corso dell’ultima seduta – ha detto l’assessore Cecchini -, è maturata a seguito degli approfondimenti giuridici effettuati dai competenti uffici regionali in merito a quanto contenuto nell’Ordinanza emessa dal Tar dell’Umbria e nel conseguente Decreto del Consiglio di Stato. Quindi, come da Calendario, il 2 ed il 9 si possono cacciare le specie alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia e gazza. Certa che non ci saranno dubbi sulla correttezza di chi esercita l’attività venatoria e di chi provvede al controllo – ha concluso l’assessore -, auspico che tutto si volga all’insegna della tranquillità”.