La Regione ha rigettato tutto questo. In particolare, la Legge 3 del 1994 ha inserito la parola “accertato” dopo l’abbattimento, in modo da consentire l’annotazione certa delle specie abbattute. Una certezza del genere non è possibile fino a quando non si raccoglie il capo abbattuto ed esaminato più da vicino per non avere dubbi sul riconoscimento definitivo. Un esame troppo frettoloso potrebbe portare ad annotare specie diverse, pregiudicando i dati della fauna prelevata.
L’annotazione dopo ogni singolo sparo, inoltre, impedirebbe di fatto la caccia. Nella risposta dell’ente locale si è fatto riferimento alla mozione con cui la giunta era stata impegnata a porre in essere le iniziative per la corretta applicazione della norma. Il verbale impugnato dal cacciatore è stato archiviato e Federcaccia e Confederazione Cacciatori Toscani hanno chiesto una maggiore vigilanza per quel che riguarda le valutazioni.