Dopo il rigetto in fase monocratica del ricorso di alcune associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio 2018-2019, il TAR Palermo, in sede cautelare collegiale, ha accolto le richieste dei ricorrenti sospendendo il calendario stesso nelle parti impugnate, descritte all’inizio dell’ordinanza allegata. La Regione Sicilia ha emanato il nuovo calendario che recepisce la sospensiva, in attesa dell’udienza di merito stabilita per il 22 novembre 2019. Si attende di sapere se la Regione ricorrerà al Consiglio di Giustizia Amministrativa per revocare la sospensiva. Un altro inizio difficile.
Come successo in altre regioni, l’avvio dell’attività venatoria in Sicilia è stato complicato da un ricorso presentato da Legambiente, WWF e Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) al Tribunale Amministrativo Regionale. I giudici hanno dato ragione agli ambientalisti, ritenendo illegittima la pre-apertura del 1° settembre. Per questo motivo è stata disposta la sospensione dei prelievi fino al prossimo 1° ottobre per quel che riguarda gli uccelli e la piccola selvaggina. Allo stesso modo, non è legittima la prosecuzione della caccia per quel che riguarda il mese di febbraio del 2019.
Una ulteriore previsione riguarda la chiusura della caccia al coniglio in riferimento al parere espresso dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Cosa prevede il testo appena emanato? Per tutto settembre è sospeso il prelievo venatorio di colombacci, quaglie e tortore. Lo stesso discorso vale per merli, gazze, ghiandaie e volpi, anche se è ammesso il solo utilizzo dell’appostamenton temporaneo e senza l’ausilio dei cani. Per l’intera stagione venatoria, inoltre, non sarà possibile andare a caccia di conigli selvatici.