Cracolici ha ricordato anche alcune modalità di caccia, ad esempio quella all’allodola, e l’uso del furetto. Per la prima volta è stata introdotta una fascia di rispetto pari a 100 metri lungo i confini delle aree in cui si sono sviluppati incendi, zone in cui la caccia sarà interdetta.
Il calendario venatorio è stato stilato proprio dopo tanti confronti con il mondo ambientalista, quello scientifico e quello agricolo. Tra l’altro, l’assessore ha spiegato come il parere dell’ISPRA non abbia limitato la pre-apertura, come indicato chiaramente dalla normativa nazionale e regionale, secondo cui l’attività venatoria può essere esercitata dal 17 settembre al 31 gennaio dell’anno successivo.