Le organizzazioni di categoria hanno chiesto a gran voce la deroga, mettendo in luce gli studi e i monitoraggi sul campo che non lasciano spazio ad alcun dubbio. Secondo lo stesso assessore, la caccia servirà a difendere il paesaggio pugliese e a tutelare le importanti produzioni del settore agroalimentare. L’autorizzazione venatoria riguarda l’area della piana olivetata litoranea tra il Barese e il Brindisino, oltre alle varie aree regionali in cui si producono le olive e in cui la presenza degli storni è massiccia.
Gli operatorie autorizzati e iscritti agli Ambiti Territoriali di Caccia avranno l’opportunità di abbattere non più di 10 capi ogni giorno, mentre il limite massimo stagionale è stato fissato a 30. Il settore agricolo pugliese è in difficoltà e questo provvedimento è stato preso proprio per valorizzarlo e aiutarlo. L’autorizzazione sarà valida dal sessantesimo giorno dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale, nel frattempo il Ministero potrà intervenire con osservazioni e modifiche.