Giorgio Ferrero, assessore alla Caccia della Regione Piemonte, ha chiarito la posizione regionale dopo l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il documento è stato definito da Ferrero “pertinente e apprezzabile”, anche se in territorio piemontese non ci sono stati gravi incendi come avvenuto in altre parti del paese.
Inoltre, l’assessore ha sottolineato come il Piemonte non abbia previsto alcuna pre-apertura per gli uccelli acquatici, senza dimenticare la reintroduzione del divieto totale di prelievo di 12 specie di anatidi, oltre a merli, allodole, pernici bianche e lepri variabili. Nemmeno i colombacci e gli storni potranno essere cacciati in pre-apertura, diversamente da altri calendari venatori regionali.
La Regione ha chiesto a Province, Comprensori Alpini e Ambiti Territoriali di Caccia di illustrare eventuali situazioni critiche per prendere gli opportuni provvedimenti e monitorare i cambiamenti climatici. Una presa di posizione di questo tipo, dopo le ultime polemiche su incendi, siccità e richieste di chiusura della caccia, farà replicare senza dubbio il mondo venatorio piemontese, da tempo alle prese con ricorsi giudiziari piuttosto controversi.