Approvata all’unanimità, in Giunta regionale del Molise, la proposta dell’assessore alla Caccia, Nicola Cavaliere, di proroga del prelievo venatoria della specie cinghiale in modalità collettiva. La delibera è stata portata in Giunta e votata nella giornata di ieri. L’esecutivo regionale ha deliberato di differire al 30 gennaio 2022 il termine del periodo consentito per la caccia al cinghiale. Altre due settimane o poco più, a disposizione dei cacciatori cinghialai, che in termini operativi si traducono in sei o al massimo sette braccate possibili in più, atteso che è possibile uscire a caccia solo tre giorni a settimana.
«In tutto il territorio regionale sono ingenti i danni all’agricoltura, è significativa la perdita di produzione, per il numero elevato di cinghiali, sono frequenti gli incidenti stradali, con grave pericolo per l’incolumità dei cittadini ed è rilevante l’impatto sul bilancio regionale delle somme dovute a titolo di risarcimento dei danni» si legge nell’istruttoria della delibera. Inoltre viene preso atto che «l’annata venatoria 2021/2022, prossima alla conclusione, è stata fortemente condizionata dalla eccezionale piovosità del periodo autunnale su tutto il territorio regionale, che ha determinato una decisa riduzione delle giornate di caccia e della loro efficacia al fine del contenimento della presenza dei cinghiali e del prelievo conseguibile, nei termini statistici consolidati e monitorati».
«Di conseguenza a fronte delle criticità rilevate è auspicabile un intervento a supporto dell’attività agricola, di certo non attuabile sui fenomeni naturali che possono essere solo rilevati e non causati dall’uomo. – chiude l’istruttoria – Ma l’intervento è ipotizzabile con una deroga alla norma venatoria sul lasso temporale di prelievo alla specie invasiva quale attività immediata al contenimento numerico con sostegno e prevenzione alle colture agricole».