Un altro problema è stato rappresentato dalla bocciatura dell’emenedamento di alcune regioni per lo snellimento delle procedure di controllo della fauna selvatica, in particolare tramite gli operatori abilitati a questa attività. Rolfi ha comunque assicurato come la Lombardia stia lavorando alla preparazione e adozione dei primi due atti per suddividere il territorio regionale in aree idonee e non idonee in merito al cinghiale.
La zonizzazione consentirà di attuare senza problemi il controllo e l’abbattimento, anche tramite la caccia. Nei primi giorni di maggio, poi, ci sarà un documento tecnico che servirà a raccogliere informazioni e a confrontarsi sul problema. Infine, la Regione è pronta a promuovere la filiera alimentare della carne degli ungulati, così da far diventare una risorsa quella che ora è soltanto una problematica.