Dopo aver imposto ai guardiacaccia di indossare giubbini cataringrangenti – secondo le associazioni ambientaliste un chiaro regalo ai bracconieri – la Regione Lombardia fa un’altra concessione ai cacciatori, dando il via libera all’uccisione di storni e colombi. “Queste due specie – ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi – negli ultimi anni hanno causato 1,7 milioni di euro di danni alle coltivazioni lombarde. Purtroppo i metodi dissuasivi messi in atto sono risultati scarsamente efficaci. Le deroghe al prelievo venatorio sono state approvate da Ispra”. “I cacciatori potranno prelevare 8mila storni – come si legge in una nota della Regione – nel periodo dal 1° settembre al 31 ottobre 2020.
Il prelievo potrà essere effettuato nei frutteti e vigneti in presenza del frutto pendente nonché a una distanza non superiore a 500 metri dalle suddette colture. Il prelievo potrà essere effettuato dai cacciatori residenti in Lombardia espressamente autorizzati e potrà essere realizzato nelle forme da appostamento fisso e vagante, senza l’utilizzo di richiami o ausili di altra natura”. I cacciatori autorizzati al prelievo saranno 600. “Le colture maggiormente danneggiate dallo storno – ha spiegato l’assessore Rolfi – sono quelle vitivinicole per la produzione di vini Doc e Docg e frutticole con concentrazione dei danni nel periodo della maturazione dei frutti a giugno e tra agosto e ottobre. Le misure dissuasive per allontanare gli storni non sono risultate sufficientemente efficaci e per la Regione è fondamentale difendere le produzioni di frutta e di vino”.
“Per quanto riguarda il colombo di città – continua la Regione- il prelievo venatorio viene autorizzato durante il periodo 20 settembre 2020 – 20 gennaio 2021. In Lombardia, l’importo dei danni accertati alle produzioni agricole dal colombo di città negli anni dal 2004 al 2019 è di 932.000 euro. L’abbattimento dovrà essere effettuato ad una distanza non superiore a 100 metri in corrispondenza delle fasi di semina, emergenza e sviluppo iniziale delle plantule delle coltivazioni agrarie. Il prelievo potrà essere effettuato dai cacciatori residenti in Lombardia espressamente autorizzati dal competente ufficio. Il prelievo dovrà essere attuato da appostamento fisso e appostamento temporaneo, mediante utilizzo di zimbelli non vivi e stampi attrattori. È stato stabilito un numero massimo pari a 50mila capi prelevabili e un numero massimo pari a 600 cacciatori autorizzabili al controllo”.