Intero territorio regionale
La Giunta della Regione Emilia-Romagna ha nei giorni scorsi deliberato in merito al Piano di controllo del Colombaccio approvando all’unanimità il “Piano quinquennale di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna”, valido per l’intero territorio regionale, ivi compresi i territori urbanizzati, dal quale rimangono escluse le Aree Protette Nazionali e Regionali.
Proprietari e conduttori di fondi
La Regione ha inserito il colombaccio tra le specie per cui è prevista la frequenza ad un percorso formativo da parte di proprietari o conduttori di fondi che intendono attuare, sui propri terreni, i piani di controllo previsti all’art. 19 della legge n. 157/1992.
Un grave pregiudizio
Come premessa all’Atto, la Giunta ha motivato ricordando che “la crescente presenza della specie colombaccio sul territorio regionale condiziona diversi aspetti concernenti le attività antropiche e sta provocando un grave pregiudizio alle produzioni zoo-agro-forestali e alla gestione del patrimonio zootecnico per motivi sanitari; considerato inoltre che il colombaccio spesso si associa al piccione di città aggravando ulteriormente la situazione di cui sopra, tanto da rendere necessaria la previsione di azioni di controllo congiunte”.