L’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata ha deciso di replicare al coordinatore regionale di Forza Italia, Dina Sileo. Il comunicato diffuso da quest’ultima sulla formazione dei cani qualificati per la caccia e il controllo faunistico in territorio lucano è pieno di inesattezze e dunque le precisazioni sono diventate necessarie. La Regione ha appena siglato un accordo con l’ENCI, ma gli allarmismi delle ultime ore rischiano di confondere i cacciatori lucani.
Il protocollo d’intesa è volto a valorizzare il controllo della fauna selvatica con la tecnica della girata, ma già tre anni fa la Basilicata aveva prescritto l’utilizzo di determinate razze per il selecontrollo nel Parco Gallipoli Cognato. La Regione ha comunque ricordato di non aver mai imposto una razza canina piuttosto che un’altra nell’attività venatoria, ragione per cui le affermazioni della Sileo sono state definite azzardate e ingiustificate.
I cacciatori potranno impiegare le razze idonee alla caccia della selvaggina autorizzata, inoltre ci saranno corsi per le abilitazioni dei conduttori da traccia, di quelli dei cani da limiere, senza dimenticare il monitoraggio della beccaccia col cane da ferma. Tra l’altro, è stata ottenuta una deroga dall’ENCI e sarà possibile abilitare i cani selettivi sui cinghiali anche se non iscritti all’Ente, ma per un periodo non superiore ai due anni.