L’Ufficio Parchi, biodiversità e tutela della natura, attraverso l’installazione di gabbie, ha dato corso alle operazioni di cattura dei selvatici in modo da garantire un’azione mirata che escluda il rischio di impatti su altre specie animali. L’operazione fa parte di un progetto approvato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, portato avanti dall’Ufficio preposto con l’ausilio dei Carabinieri forestali dell’area e di operatori volontari del Centro recupero animali selvatici e tartarughe marine dell’oasi del Wwf di Policoro.
Analisi della carcassa Primo caso di peste suina africana in Toscana in un cinghiale, rinvenuto morto, nel comune di Zeri (Ms), al confine con la Liguria. Il ritrovamento è avvenuto nella giornata di giovedì 18 luglio in un’area già attenzionata...
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