Con l’Ordinanza di ieri, 3 maggio 2020, la Regione Basilicata ha stabilito, fra le altre cose, la possibilità nel raggio del proprio comune di residenza, domicilio o entro i comuni confinanti di praticare “attività anche amatoriali svolte in forma individuale di abbattimento selettivo della specie cinghiale in applicazione ai relativi piani approvati, la raccolta di prodotti selvatici quali funghi, tartufi e asparagi […] il monitoraggio faunistico in forma singola”.
Non è stata presa inspiegabilmente in considerazione la possibilità di procedere all’allenamento e addestramento cani o la manutenzione degli appostamenti. Nelle prossime ore la Federazione Italiana della Caccia si farà nuovamente portatrice di una richiesta in questo senso presso la Regione Basilicata.