Luca D’Alfonso, governatore della Regione Abruzzo, e Dino Pepe, assessore regionale alla Caccia, sono intervenuti sul calendario venatorio 2017-2018. Secondo quanto riferito da entrambi, l’approvazione del documento è la conseguenza di un naturale confronto tra interessi contrapposti, cioè tra le legittime aspettative dei cacciatori e le rivendicazioni degli ambientalisti. La Regione Abruzzo ha ricordato il coinvolgimento di tanti soggetti, con la proposta di calendario che prevede l’apertura ufficiale e unificata il prossimo 1° ottobre.
Le associazioni venatorie locali hanno intenzione di verificarne la legittimità, ma D’Alfonso e Pepe hanno sottolineato il fatto che si è tenuto conto del parere dell’ISPRA e delle fasi riproduttive delle varie specie. Molto interessante è stato il riferimento all’apertura venatoria a ottobre invece che a settembre, come avviene nelle altre regioni italiane. Per la Regione Abruzzo, l’ISPRA ha concesso la pre-apertura alle regioni che hanno una conoscenza adeguata delle popolazioni faunistiche.
In Abruzzo la programmazione risale a 25 anni, dunque parecchio tempo fa: proprio per questo motivo si deve approvare il piano faunistico venatorio regionale, uno strumento che consentirà di eguagliare il passo delle altre regioni. Le motivazioni sono però anche altre. Si tratterebbe infatti di una esigenza tecnica ben precisa, cioè quella di arrivare a una figura di cacciatore “qualificato” ed “equilibrato”. Non mancano altri ostacoli, tra cui i pareri dell’ISPRA e la Valutazione di Incidenza Ambientale. Per il governatore e l’assessore, infine, l’apertura della caccia a ottobre è congruente con l’esigenza di salvaguardare gli ecosistemi colpiti da calamità.