I dieci giorni in più devono tenere conto anche della previsione iniziale del calendario, secondo cui questa attività si svolge esclusivamente da appostamento dall’inizio dell’anno. Gli appostamenti appena ricordati possono essere sia fissi che temporanei, ma sempre senza l’ausilio dei cani. Prima che animalisti e ambientalisti insorgano, bisogna precisare quello che ha chiarito la Regione su questa proroga.
Lo scorso 6 novembre, infatti, è stata acquisita la nota con cui l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha fornito il suo parere favorevole al posticipo della chiusura dei prelievi di colombacci, con tanto di motivazioni opportune che si basano su validi dati scientifici.