La Questura di Padova ha deciso di passare alla linea dura per quel che riguarda il rilascio del porto d’armi. Non saranno più autorizzate le licenze a tutte quelle persone che si renderanno protagoniste di violenze domestiche. Il maltrattamenti verranno quindi seguiti con maggiore attenzione: gli episodi di stalking, gli ammonimenti, ma anche le gravi liti familiari e di vicinato saranno puniti con il sequestro cautelare di pistole o fucili. Il reato vero e proprio, dunque, non è importante per questa specifica valutazione.
Lo stesso discorso vale per chi fa parte delle forze dell’ordine, una precisazione doverosa dopo la terribile strage avvenuta poche settimane fa a Cisterna di Latina. I possessori di armi sono inseriti in una banca dati da consultare in ogni occasione e il ritiro potrà riguardare persino le baionette storiche e le armi di valore artistico. Dallo scorso anno la Questura padovana ha deciso di rigettare 94 richieste di porto d’armi a causa dell’assenza di adeguati requisiti psico-fisici.
La linea dura è dovuta anche al fatto che nella provincia veneta le violenze tra le mura domestiche stanno iniziando a preoccupare: ci sono stati tentati omicidi, lesioni dolose, minacce e percosse, di conseguenza non verrà “tollerato” nessun segnale che abbia a che fare con i maltrattamenti.