La sentenza del TAR favorevole al ricorso ambientalista e del Movimento 5 Stelle potrebbe mettere a rischio la stagione venatoria in Trentino, ma la Provincia di Trento ha rassicurato i cacciatori. L’assessore Michele Dallapiccola ha spiegato come l’attività non sia assolutamente in pericolo e nel corso della prossima settimana l’argomento verrà discusso con il Servizio Faunistico e l’Avvocatura provinciale. Gli ambientalisti hanno contestato la possibilità di cacciare sia in forma vagante che da appostamento.
Si attende con una certa trepidazione la pronuncia della Corte Costituzionale, comunque il clima tra i cacciatori trentini sembra essere più sereno. Un testo normativo che potrà essere fatto valere è la Legge Regionale numero 30 del 1964, quella che disciplina la caccia in Trentino Alto Adige. Come specificato dall’Associazione Cacciatori Trentini, non c’è bisogno di scegliere tra le due forme di caccia, visto che la legge trentina si basa sul sistema delle riserve, col cacciatore che può andare soltanto in quella di riferimento.
ACT è sicura che l’inizio della stagione sarà regolare, un punto di vista condiviso da Claudio Eccher, numero uno dell’Associazione Cinofili Trentini. La mancata scelta tra i due tipi di caccia non viene considerata un errore, dato che rispetta al 100% la legge. L’impressione è che si sia trovato un pretesto per attaccare la caccia e mettere il bastone tra le ruote prima dell’avvio della stagione venatoria.