Nonostante il parere sfavorevole dell’assessore alla Caccia della Provincia di Trento, Michele Dallapiccola, la Terza Commissione ha approvato il Disegno di legge 183 che contiene integrazioni e modifiche alla normativa provinciale sulla caccia. L’obiettivo è quello di limitare l’espansione dei cinghiali nel territorio del Trentino Alto Adige. Sono stati sufficienti tre voti favorevoli (due sono stati quelli contrari e due gli astenuti) prima di arrivare al risultato finale.
Il testo riguarda dunque il prelievo venatorio del cinghiale: contro questo ddl hanno votato il Partito Autonomista Trentino Tirolese e il Partito Democratico. Il primo firmatario, Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino), ha spiegato come la legge sia stata presentata in seguito alle forti pressioni esercitate dagli agricoltori e non per avvantaggiare i cacciatori. I cinghiali stanno ormai devastando i territori montani del Trentino, dunque le attività produttive sono in serio pericolo.
Il consigliere ha poi sottolineato come il radicamento degli ungulati non sarà possibile se non si consentirà ai cacciatori di abbatterli nel corso della stagione venatoria. L’assessore Dallapiccola è contrario, ma comunque ha auspicato che il Comitato Faunistico Provinciale adotti una delibera per abbattere i cinghiali nelle sessioni di caccia agli ungulati.