La Federcaccia provinciale di Novara ha fatto sapere come sia stato approvato e varato dalla Provincia piemontese un nuovo piano di controllo del cinghiale. La decisione è stata presa per cercare di dare la massima continuità possibile a queste operazioni che consentono di tenere a bada gli ungulati. Le attività sono cominciate nel lontano 1999: già 19 anni fa si scelse di intervenire in maniera diretta e ora non è tollerabile vanificare i risultati raggiunti.
In particolare, è necessario porre un freno ai danni causati dai selvatici alle colture agricole, ma anche al patrimonio forestale e a quello faunistico. Il numero di abbattimenti è aumentato vistosamente nel corso degli anni. Nel 2001 sono stati prelevati 63 cinghiali, poi nel 2004 è stata superata per la prima volta quota 100, mentre lo scorso anno gli animali sono stati 235, quattro in più rispetto a dodici mesi prima.
Il piano provinciale di controllo ha una validità di cinque anni e si avvale delle gabbie, dei recinti e degli abbattimenti tramite il metodo della girata e l’uso del cane limiere (il numero massimo di partecipanti non dovrà essere superiore a 15). Saranno ammessi anche gli abbattimenti da parte dei singoli operatori con il fucile ad anima liscia e rigata, all’aspetto oppure alla cerca (anche di note mediante faro e ottica adeguata).