Gli agricoltori bellunesi sono sempre più in difficoltà a causa dei cinghiali e per questo motivo la Provincia ha deciso di approvare un nuovo piano di controllo. La firma è avvenuta proprio in questi giorni e Franco De Bon, consigliere provinciale con delega alla Caccia, ha spiegato come il provvedimento si sia reso necessario a causa della nuova situazione da fronteggiare. L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dato parere favorevole: già nel 1997 era stato predisposto un piano simile, ora sono state apportate alcune modifiche significative.
Nel testo non si parla di cacciatori, ma di “operatori”, incaricati appunto del controllo degli ungulati. L’attività è libera per 12 mesi, ma i soggetti dovranno essere autorizzati, per la precisione dopo aver conseguito l’abilitazione con un apposito esame. Non c’è alcun riferimento, diversamente a quanto avvenuto vent’anni fa, alla caccia con l’arco, mentre è stato inserito il fucile a canna liscia.
Fra due giorni ci sarà la presentazione ufficiale alle riserve venatorie e si parlerà anche di sicurezza e di controlli. Le carcasse dovranno essere portate nei centri per la visita veterinaria e la mandibola sarà messa a disposizione per le analisi di rito. Oltre alle colture agricole, i selvatici stanno creando pericoli dal punto di vista stradale con incidenti ripetuti.