Il piano provinciale è stato rinnovato fino al 2023, dunque per i prossimi quattro anni sarà necessario abbattere tutti gli esemplari presenti. Ecco perchè l’ente locale ha voluto precisare che non si tratta assolutamente di un contenimento ma di una eradicazione. La Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) si è fatta sentire a tal proposito. L’associazione è pronta a fare ricorso, ricordando lo stesso provvedimento adottato per i cinghiali.
La specie è comunque in sovrannumero nell’Alessandrino e la Provincia si è vista costretta a prolungare il piano. Gli abbattimenti di cui si sta parlando avranno luogo in apposite zone di ripopolamento, oltre ai territori delle aziende faunistico venatorie. Non va nemmeno dimenticato che gli operatori abilitati entreranno in azione seguendo le prescrizioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).