Il piano si aggiunge agli abbattimenti che sono stati già programmati dai singoli Ambiti Territoriali di Caccia, con l’obiettivo di potenziare gli strumenti di tutela ed evitare l’aumento delle richieste di risarcimento. La Regione Piemonte lo sta già analizzando e si dovrà attendere anche il parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
L’annuncio è arrivato dopo la comprensione dell’emergenza da affrontare: come ha spiegato il presidente della Provincia, i sindaci avranno la possibilità di ordinare gli abbattimenti dei caprioli in zone ben precise del territorio comunale, anche se il periodo di prelievo venatorio sarà limitato. I cacciatori che entreranno in azione dovranno essere opportunamente qualificati. I viticoltori sono a dir poco infuriati e i danni sono incalcolabili. Anche i cinghiali rappresentano un pericolo concreto, ma per ora gli abbattimenti sono stati scarsi, ragione per cui si è pensato di attivare la caccia anche a gennaio.