Trecento ungulati ogni anno per un quinquennio: la Provincia di Como ha deciso di fare sul serio per quel che riguarda la gestione dei cinghiali nel territorio di propria competenza, predisponendo un nuovo piano di controllo che è appena stato approvato. L’indiscrezione è stata resa nota dal quotidiano Il Giorno, secondo cui i numeri sono quelli appena descritti. Da oggi fino al 2020, infatti, potranno essere abbattuti 1500 selvatici, ma in base a cosa è stata decisa questa cifra? L’ente ha calcolato il numero di cinghiali cacciabili in base alle principali segnalazioni di danni provocati dagli ungulati stessi alle produzioni agricole, un problema molto sentito come anche in altre parti d’Italia.
Le zone provinciali selezionate in questo caso sono tre. Si tratta dell’Alto Lario, dell’Intelvese e del Triangolo Lariano, vale a dire le aree in cui sono stati contati in media almeno due cinghiali ogni cento ettari di terreno. Come ha spiegato la Provincia, inoltre, l’abbattimento e la selezione dovranno avvenire soltanto attraverso l’impiego del fucile da caccia e di apposite trappole con esche di tipo alimentare. L’Intelvese a cui si è fatto cenno prima ospita una importante comunità montana del comasco, il cui capoluogo è San Fedele Intelvi: è una zona dominata dalla Val d’Intelvi e dalla sponda occidentale del Lago di Como, con i comuni di Cernobbio e Tremezzina tra i più famosi.
Il Triangolo Lariano, al contrario, è incuneato tra i due rami dello stesso lago, con i laghi briantei di Alserio e di Eupilio-Pusiano a rappresentare un’ideale base: il territorio è ricco di paesaggi, di ammirevole varietà. Dei cinghiali e dei loro danni si discute con una certa urgenza da diversi mesi nella provincia di Como. Fino a qualche tempo fa, infatti, gli animali erano soliti comparire soltanto in orario notturno e si tenevano lontani dai centri abitati, ora le cose sono cambiate in modo preoccupante.
In particolare, come denunciato dalla sezione regionale lombarda della Coldiretti, si possono incontrare in pieno giorno, diventando un problema per il settore agricolo. Nel 2012, ad esempio, la Regione Lombardia è stata costretta a pagare più di due milioni di euro in risarcimenti a causa di danni alle coltivazioni e di incidenti stradali. In aggiunta, dal 2005 fino allo scorso anno questi stessi risarcimenti hanno superato i sedici milioni, cifre che non sono più sostenibili dal punto di vista finanziario. Tra l’altro, ogni anno nella regione settentrionale i cinghiali sono responsabili di circa 600mila euro di danni e ben 200mila euro si riferiscono agli incidenti stradali.
I danni creati dalla fauna selvatica in provincia di Como (compresi i piccioni) per l’anno 2015 superano di poco i 30 mila euro totali, di cui nel Triangolo Lariano a Bellagio 1 solo Cervo ha creato danni per 4.600 euro. (Il sottoscritto presente come componente nella commissione danni ne ha chiesto l’eradicamento, mentre qualcuno invece sosteneva che non bisognava abbatterlo) Non so perchè le colpe devono essere sempre attribuite al solo Cinghiale, quando le colpe dei danni alle colture nel Triangolo Lariano sono da attribuire anche a Cervi, Daini, Mufloni, Caprioli.
Come dicono in Brianza (ul Cinghial al ga la Vuus, ul Cerv al mangia i Nuus) traduco in italiano il Cinghiale ha la nomea di essere il fautore della maggior parte dei danni, il Cervo e gli altri ungulati invece mangiano le noci, (ovvero fanno i fatti).
un caro saluto
BUONA SERA PERCHÉ NOI DI MB NON POSSIAMO CACCIARLI I CINGHIALI? VISTO CHE ABBIAMO L’ATTESTATO SUI CINGHIALI. . ABITANDO HA 20 KM. DOBBIAMO FARE 400 KM PER CACCIARE VI SEMBRA GIUSTO. VORREI DELLE SPIEGAZIONI SE È POSSIBILE GRAZIE MILLE.