Il presidente nazionale Massimo Buconi ha scritto al Direttore di Rai 1, al Presidente Rai e ai membri della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per denunciare un nuovo intervento del conduttore de “L’eredità” contro la caccia e i suoi praticanti. Di seguito il testo:
Egregio Direttore, ancora una volta nel corso della trasmissione televisiva “L’eredità”, in onda nella fascia pre-serale sulla rete da Lei diretta, il conduttore Flavio Insinna si è lasciato andare a commenti discriminatori e offensivi nei confronti dell’attività venatoria e dei suoi praticanti. Il comportamento di Insinna, non nuovo a questo genere di interventi, è reso ancora più grave per essere messo in atto approfittando della propria notorietà attraverso un mezzo, quello televisivo, che gli garantisce ampio seguito e l’assenza totale di un contraddittorio sulle opinioni espresse in merito alla caccia e ai cacciatori, denigratorie di una categoria di cittadini che esercita una attività pienamente legittima, prevista e normata dalle leggi dello Stato.
Una situazione ancora più inaccettabile alla luce del fatto che avviene attraverso l’uso di un canale della televisione di Stato. Il servizio pubblico d’informazione della RAI prevede un codice etico cui rispondono, o così dovrebbe essere, i comportamenti non solo dei giornalisti, ma di tutti i professionisti che vi lavorano e che sono tenuti al rispetto dell’imparzialità nello svolgimento delle proprie mansioni e ruoli. Per questi motivi e a tutela dei tesserati e dei cacciatori in generale, Federazione Italiana della Caccia ha deciso di rivolgersi alla direzione Rai, ai Partiti e ai Gruppi Parlamentari perché la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi faccia chiarezza su questo, ennesimo, episodio che vede protagonista il conduttore del programma.
Parallelamente Federcaccia ha dato mandato ai propri legali di valutare gli estremi per intentare un procedimento legale per diffamazione nei confronti del conduttore e della Rete. In più, perfettamente consapevoli di quelle che sono le “regole dello spettacolo” e consci che una trasmissione come quella in oggetto e chi la conduce valgono per quanta economia generano e pubblicità portano nelle casse del canale, sarà nostra cura invitare tutti i nostri iscritti e i cacciatori italiani e le loro famiglie – un bacino potenziale di qualche milione di spettatori – a non seguire più “L’Eredità” e a preferire altre marche rispetto a quelle pubblicizzate prima, durante e immediatamente dopo il gioco. Certi di un Suo interessamento a tutela della imparzialità di informazione e di pari opportunità di tutti i cittadini, La salutiamo rimanendo in attesa di un concreto segnale di intervento affinché certi episodi non abbiano a ripetersi.
Un persona Insinna da diffidare solo x come ha trattato ancune concorrenti alcuni anni fa nella sua trasmissione..non capisco come fa questo tipo a lavorare in Rai !!! Questo signore deve andare a raccogliere i pomodori !!! E poi non nuovo a commenti sulla Caccia..questo signore va denunciato e espulso dalla Rai !!! Forza Fidc..datevi da fare !!!
LA CACCIA E NATA INSIEME AL MONDO, a gli animalisti , ai politici , a chi discrimina la caccia dovrebbero licenziarli dal lavoro senza alcuna possibilita’ di rientro in nessun lavoro, perche’ non si rendono conto che la caccia e lavoro x le fabbriche, che a sua volta lavorano tante altre persone , attivita’ , negozi di ogni genere , questi signori non possono pretendere che ogni persona perda il lavoro solo perche’ loro fanno casino contro un’attivita eterna, dovrebbero lottare x i veleni , per il bracconaggio, per le navi ( che nel tempo della guerra del golfo hanno sequestrato 2 navi con le stive piene di uccelli presi con le reti ) ma non con la caccia e cacciatori, noi cacciatori…siamo la classe PULITA ,