La riforma della legittima difesa è stata appena approvata e la Lega vorrebbe anche un provvedimento in più. Il partito guidato dal vicepremier Matteo Salvini ha lanciato una proposta per rendere più semplice l’acquisto di armi a scopo di difesa personale. L’iniziativa legislativa è stata per il momento sottoscritta da 70 deputati e i punti cardine sono presto detti. Anzitutto, il discrimine tra armi comuni e quelle per cui non serve il porto d’armi deve essere raddoppiato, passando da 7,5 a 15 joule per la precisione.
Oggi nel nostro paese la libera vendita deve riguardare, poi, una potenza inferiore ai 7,5 joule, al di sopra della quale si considera arma da fuoco. La proposta normativa si basa sul fatto che in Italia sono presenti 5 milioni di licenze (caccia, sport e difesa personale). Secondo i promotori dell’iniziativa, però, la licenza di caccia diventa un pretesto per avere un’arma nella propria abitazione e difendersi dai crimini.
La tesi viene confermata dal fatto che gli iscritti alle associazioni venatorie sono circa mezzo milione. Con un decreto del genere si andrebbe a velocizzare l’intero acquisto delle armi per la difesa personale, aumentando allo stesso tempo la potenza di fuoco per quel che riguarda la libera vendita. I promotori, infine, hanno sottolineato come non ci sia alcun collegamento con la riforma della legittima difesa.