1 – le asserzioni dell’ECHA circa i danni alla salute animale ed umana sono menzionati in modo del tutto generico ed impreciso. In molti casi si tratta di danni derivanti da condotte del tutto ipotetiche o marginali, peraltro evitabili con una semplicissima attività di informazione degli eventuali interessati, e sempre che questi appassionati non siano già più che informati circa le corrette procedure da seguire;
2 – il concetto di “zona umida” è in questo caso del tutto generico e variabile in base a condizioni metereologiche ed ambientali anche improvvise e che in pochi minuti possono rendere “zona umida” quella che solo pochi minuti prima era una zona asciutta;
3 – ulteriormente assurdo è il fatto che verrebbe punita anche la sola detenzione di cartucce con piombo per tutti coloro che dovessero trovarsi a meno di 100 metri da “zone umide”, in pratica ci si potrebbe trovare denunciati per possesso di cartucce con piombo a meno di 100 metri da una “zona umida” magari appena formatasi e che evaporerà in poche ore e di cui non si conosce ne si poteva conoscere l’esistenza;
4 – ulteriormente “discutibili” sono le affermazioni per cui le alternative alle cartucce in piombo sarebbero attuali, economicamente sostenibili e tecnicamente pratiche;
5 – di fatto questa proposta è perfettamente in linea con la politica della UE che, direttamente o indirettamente, attraverso norme assurde e liberticide, continua a perseguire l’obiettivo di disarmare i cittadini onesti che legittimamente detengono armi, in questo caso partendo dai cacciatori e strumentalizzando questioni solo apparentemente ammantate di scientificità e razionalità.
Come cittadini europei siamo (nuovamente) scandalizzati dal pressapochismo, dalla mancanza di proporzionalità e dalla mancanza di rispetto che le istituzioni UE dimostrano verso i propri cittadini legittimamente armati e quindi particolarmente controllati; d’altro canto il progetto della UE per il disarmo progressivo dei cittadini onesti non è certo una novità e questo non è che l’ennesimo tentativo al quale ci contrapponiamo. Dobbiamo osservare inoltre che in un momento come l’attuale, in cui l’economia del continente è così fortemente provata dalla pandemia di Covid-19 e dalle rigorose misure adottate per contenere il contagio, vi siano organi della UE che con motivazioni sospette e di assoluta inconsistenza non si facciano scrupoli di cancellare di fatto l’attività venatoria dall’intero continente con tutti i danni economici, ecologici ed occupazionali che ciò comporta.
Invitiamo il Governo italiano a farsi latore della più chiara e netta contrarietà alle proposte di sostanziale proibizione delle munizioni contenenti piombo, che sono illiberali ed esiziali per l’intero comparto venatorio europeo e che domani, 3 settembre, verranno reiteratamente discusse in sede UE. UNARMI invita come sempre gli appassionati ed i cittadini onesti che legittimamente detengono armi ad essere sempre vigili nella tutela dei nostri diritti, perché se non siamo noi stessi a difendere le nostre libertà non saranno certo altri a difenderle per noi.