Federcaccia Brescia ha deciso di acquistare un’intera pagina del Giornale di Brescia di oggi, 23 agosto, per chiarire la propria posizione in merito alla crisi dell’ATC Unico. Il rappresentante di Legambiente, ha asserito che i soldi versati dai cacciatori non devono essere spesi in selvaggina ma utilizzati quali contributi agli agricoltori per migliorare l’ambiente e ricostruire una presenza faunistica nella nostra Provincia. Una tesi condivisibile in teoria ma che tutti sappiamo essere un’utopia priva di qualsiasi oggettivo fondamento se non a lunghissimo tempo e per limitate porzioni di territorio.
Il rappresentante di Legambiente, che rappresenta in seno all’Atc anche il Coordinamento delle associazioni ecologiste di cui fanno parte anche Lac e Lipu, sostiene che giustamente i rappresentanti dei cacciatori devono essere in minoranza all’interno del Comitato di gestione, pur essendo i soli cacciatori i soci dell’Atc che versano la quota di adesione e che le altre associazioni ad oggi non hanno mai espresso candidature autorevoli.
Ma come deve avvenire la gestione dei soldi dei cacciatori per i miglioramenti ambientali? I cinque paladini dell’ambientalismo super partes lo dimostrano con i fatti depositando ed approvando, abbiamo tutta la documentazione, alcune richieste di finanziamento. In merito alla presunta decadenza del consigliere Giorgio Monteverdi, altro cavallo di battaglia dei 5 consiglieri, nominato dal Club Alpino Italiano in qualità di associazione ambientalista l’UTR a seguito di precisa domanda scritta del Comitato di Gestione rispondeva con nota del 28/5/2018 “le valutazioni in merito alla decadenza del rappresentante a causa di assenza immotivata alle riunioni del Comitato per tre riunioni consecutive sono rimesse a codesto Comitato”.
Ma poiché i cinque consiglieri disertavano i Cdg convocati dal Presidente Lombardi il signor Monteverdi non è mai stato “espulso” dall’Atc. Anzi, a seguito di richiesta dell’Atc e dell’Utr il Cai ha provveduto a rinominarlo! Quindi a norma di legge i 5 consiglieri non sono mai stati in maggioranza, sempre che la matematica continui ad essere considerata una scienza esatta! È evidente quindi che sia venuta meno la fiducia di questi 5 consiglieri del Comitato di Gestione nel Presidente Lombardi poiché il Presidente Lombardi ha sempre e solo operato nella difesa del mondo venatorio nel pieno rispetto della normativa.
Dal mese di maggio i cinque consiglieri, Parzanini Stucchi Zanardelli Rizzini e Bianchi non si sono più presentati ai Comitati di Gestione interrompendo il lavoro dell’Atc in quanto mancava sempre il numero legale e chiedendo le dimissioni del Presidente.
L’aspetto singolare è che alcuni di questi consiglieri non hanno mai informato del loro operato gli enti e le associazioni che li avevano espressi: in Utr e in Regione Lombardia nessuno era al corrente della richiesta di dimissioni del presidente Lombardi proposta dal sig. Stucchi come nemmeno il comune di Montichiari era stato informato da Zanardelli. Pare che nemmeno il presidente ed il direttore di Coldiretti siano stati informati dal sig. Rizzini.