Le premesse erano molto buone, ma per il momento sono state disattese: l’apertura della stagione venatoria in Trentino Alto Adige poteva garantire oltre 6mila cacciatori, ma sono stati in pochi ad affrontare la complicata situazione climatica. La pioggia ha inciso su questa prima giornata, tanto che parecchi cacciatori sono stati frenati. La Val di Fiemme e la Val di Fassa, ma non solo, sono state colpite da violenti temporali, di conseguenza anche gli animali si sono spostati molto poco.
Per l’Associazione Cacciatori Trentini, comunque, il bilancio è positivo e gli incidenti non ci sono stati, a testimonianza di una pratica responsabile e consapevole. Sono stati abbattuti soprattutto caprioli e camosci, mentre gli esemplari di cervo prelevati non arrivano a una decina. Un altro fattore che ha influenzato la prima giornata di caccia, tra l’altro, è stata la nebbia incontrata in quota.
ACT ha richiesto esplicitamente al Comitato Faunistico Provinciale l’ampliamento del periodo per controllare il cinghiale. Per quel che riguarda le prossime giornate, infine, c’è maggiore ottimismo in merito alla partecipazione, destinata a crescere in modo inevitabile.