La nuova legge sulla caccia in Piemonte non ha affatto accontentato il mondo venatorio, anzi. Il testo, tra l’altro, non piace nemmeno ad animalisti e ambientalisti, come testimoniato dal comunicato congiunto diffuso in queste ore. ENPA, LAC, LAV, LEAL, Legambiente, L’Aquilone, LIDA, OIPA, Pro Natura e Sos Gaia hanno trovato alcuni punti critici. Le associazioni hanno trovato qualche elemento positivo, ma non sono d’accordo con le agevolazioni che ci sarebbero per il turismo venatorio.
Inoltre, animalisti e ambientalisti ritengono che le specie in declino come il gallo forcello e la coturnice siano ancora prelevabili, senza dimenticare il mancato divieto di immissioni sul territorio di fauna selvatica di allevamento. I motivi sono ritenuti validi per inviare la norma all’esame della Corte Costituzionale, in modo da esaminare gli eventuali aspetti di illegittimità.
Le associazioni hanno parlato di un Consiglio Regionale del Piemonte piegato di fronte alle richieste del mondo venatorio, ma forse non si sono accorte della manifestazione che si è svolta lo scorso 8 giugno per protestare proprio contro la Regione. L’unica “gioia” degli animalisti è rappresentata dal divieto di caccia nelle domeniche di settembre, un emendamento che fa ancora discutere. In poche parole l’ente locale è riuscito a scontentare proprio tutte le parti.