Draghi, dice la Bianchi al termine dell’incontro con il presidente incaricato, vorrebbe come “ottica, sguardo di prospettiva la centralità della trasformazione verde che dovrebbe essere trasversale alle altre politiche”. Le fa eco Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, secondo il quale Draghi è stato molto attento alle parole delle associazioni. A valanga arrivano le reazioni pentastellate: “un’ottima notizia, un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da Beppe Grillo, che come sempre sa guardare lontano” dice Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro ricorda prima come il Movimento abbia “messo al centro la sostenibilità, a partire dal Superbonus al 110%”, poi che “per rilanciare il Paese è necessario coniugare crescita e tutela ambientale”.
Il coro dei parlamentari M5s parla di “una proposta radicale e fondamentale per rivoluzionare la politica ambientale del nostro Paese”. “Tutelare l’ambiente che ci circonda significa investire sul nostro futuro e migliorare la qualità delle eccellenze agroalimentari del nostro made in Italy. Non possiamo infatti parlare di tutela ambientale senza collegarne i benefici per il mondo agricolo e della pesca. Proprio questi ultimi infatti devono continuare ad essere al centro dell’azione politica, in virtù dell’importante ruolo che ricoprono sia in termini occupazionali sia per lo sviluppo del nostro Paese”, concludono i membri penstastellati della commissione Agricoltura. Ma che cosa è e come funziona – almeno negli altri Paesi, il ministero invocato dai grillini e sul quale pare ci sia stata l’apertura di Draghi? Nel proporre un ministero per la Transizione ecologica che accorpi le competenze di Ambiente e Sviluppo, Beppe Grillo ha indicato l’esempio di Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica (AGI).