Montefeltro: Nel 1997 sono stato invitato da un amico per una visita in Mongolia. Il paese che nel mio immaginario rappresentava un paradiso inesplorato, di natura incontaminata e ricco di selvaggina mi ha travolto e catturato immediatamente. La passione per quella terra è stata sincera e forte.
Dopo un mese di viaggio, lungo il fiume Selenge, ai confini con la Siberia, ho trovato la “Terra Promessa”. L’ho capito fin dal primo momento che quello era il luogo perfetto. Si trattava di una larga vallata senza fine, profonda 150 km e larga 60. A contorno della vallata completamente disabitata stavano alture ricoperte di larici e betulle a 1200 metri sul livello del mare. L’habitat ideale per la selvaggina. Negli spazi infiniti e con senari mozzafiato il tuo fedele compagno può spaziare alla ricerca delle starne rimanendo sempre a vista e permettendoti di godere della sua cerca e delle sue ferme.
Cacciare le starne in Mongolia è un’esperienza nuova: completamente autoctone, sono presenti in grandi quantità e vivono in grosse brigate di 30 / 40 esemplari. Un animale vero che per millenni si è difeso dai rapaci e da altri predatori sopportando nel gelido inverno siberiano condizioni estreme.
Il gallo forcello vive invece nei grandi boschi di larici e betulle dove meglio si difende dalle insidie dei predatori e dalle condizioni climatiche. La caccia parte all’alba e al tramonto, con il cane al proprio fianco nei piccoli appezzamenti artigianali di coltivi che si alternano nella sconfinata tundra. Durante la giornata di caccia sfida te e il tuo cane ad una cerca emozionante e difficile da vero cacciatore. I cacciatori più fortunati possono incontrare francolini e beccacce. Per chi ama la caccia a palla può alternarla alla caccia con il cane soprattutto a splendidi esemplari di caprioli siberiani.
Montefeltro, tour operator dal 1993, non lascia niente al caso; l’organizzazione del viaggio venatorio in Mongolia è precisa e dettagliata, attenta e professionale. La stagione di caccia d’altronde è breve e nemmeno un giorno può essere sprecato. Parte da fine agosto e si conclude a metà ottobre; poi le ampie distese pianeggianti e le vette lontane diventano casa di venti freddi e forti che imbiancano le colline, preparano la terra ai lunghi freddi invernali e siberiani. Durante quei pochi mesi Montefeltro ti promette un’emozione, un viaggio indimenticabile e avventuroso. Raggiunta dall’Italia Mosca, si parte per Ulaanbaatar. Il viaggio è appena cominciato: ti aspetta ancora un suggestivo tragitto che ti porterà nel cuore della Mongolia più autentica, un’emozione indimenticabile che ogni cacciatore dovrebbe annoverare fra i suoi ricordi di caccia.
Nel campo ad attenderti troverai il team Montefeltro, il P.H. Pietro Apuzzo, lo staff mongolo, e i fucili semiautomatici o sovrapposti Benelli e Franchi (cal.12), che saranno a tua disposizione, gratuitamente per tutto il periodo. Lembi di stoffa blu ti daranno il benvenuto, intensi nel colore come il cielo soffiato dal vento. Durante la mia prima visita il tripudio di blu mi stupì: mi venne detto che qui il blu è un colore importante, un colore che chiunque porta addosso. Sceso dalla macchina la regione ti attende intensa e forte: si fa presto a capire che la Mongolia è un’esperienza sensoriale fatta di profumi e suoni.
L’estate è la stagione della lavanda; la brezza stuzzica il tuo naso con effluvi improvvisi, che non ti aspetti. I prati colorano di un intenso verde che si tinge di viola, e fiori mai visti ti sorprendono nelle loro geometrie perfette. Durante l’autunno i colori cambiano, le suggestioni si modificano. I prati gialli e croccanti si preparano all’inverno e qua e la, brevi boschi di pini e betulle compaiono a sorpresa, come profumate oasi d’oro e d’argento. Sono casa del gallo forcello, che lì sosta silenzioso e vigile.
Gli alloggi sono la sorpresa: potrai scegliere fra la sistemazione in GHER, la tipica tenda mongola, o il caratteristico cottage in legno. Quel che conta è la natura che ti avvolge, il profumo di selvatico, l’ospitalità delle persone, il cielo notturno brillante di mille stelle e quello diurno, pettinato dai venti, limpido e freddo. Dalla tenda puoi sentire il vento cantare, i grilli parlare e durante i lunghi albeggi sentirai l’intenso silenzio che qui, in Mongolia è rumore appagante e fiero. Tutto il resto è caccia d’autore, sogno che si realizza. Durante i cinque giorni che seguiranno il tuo arrivo non farai altro che dedicarti alla tua passione, la caccia.
Un viaggio speciale, che potrai condividere con i tuoi amici e con i tuoi cani, alla conclusione del quale, non ne dubitiamo, conoscerai ancor meglio te stesso, le tue doti di cacciatore e la tua passione venatoria.
Toni Gialdini