La Regione Lombardia ha deciso di stanziare una somma pari a 150 mila euro per contenere ed eradicare le nutrie, soldi messi a disposizione dal bilancio per il piano regionale. Allo stesso tempo la Regione ha chiesto al Ministero della Salute l’autorizzazione per l’uso di un milione di euro: si tratta in questo caso della metà esatta dei fondi vincolati e destinati alla lotta al randagismo (due milioni di euro). Lo stanziamento e la richiesta sono contenuti in una informativa inoltrata dal governatore Roberto Maroni alla giunta insieme a Gianni Fava, assessore all’Agricoltura.
Come si può leggere nel comunicato ufficiale, l’approvazione dell’articolo 7 del Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità (“Disposizioni per il contenimento della diffusione del cinghiale nelle aree protette e vulnerabili”) ha confermato come le nutrie non siano una specie selvatica da tutelare in via generale, anzi possono essere equiparate a ratti e topi. Di conseguenza, la gestione del loro controllo dovrebbe ricollegarsi a quella relativa alle specie invasive.
Per l’eradicazione, sempre secondo la nota del presidente Maroni, si può sfruttare anche la lotta biologica e, nel caso quest’ultima risulti inefficace, i piani di abbattimento con metodi alternativi approvati dall’ISPRA. Quando l’Istituto avrà risposto alla richiesta di parere in merito a questi metodi, allora ci sarà la convocazione del tavolo con le province lombarde, in modo da confermare e rilanciare le azioni del piano.
Come spiegato dall’assessore Fava, il problema delle nutrie è molto serio in Lombardia, in particolare nelle province di Mantova e di Cremona. L’allarme riguarda il settore agricolo, ma anche la sicurezza stradale e la salute dei cittadini. Ecco perché la Regione ha voluto destinare le proprie risorse alla caccia, auspicando l’impegno di tutte le forze politiche per il superamento dell’emergenza. La preoccupazione del mondo agricolo, sempre secondo Fava, è stata ben testimoniata dalla recente presenza di 400 persone a Campitello, nel Mantovano.
Gli ultimi cenni del comunicato hanno a che fare col quadro normativo. Le leggi regionali che disciplinano il contenimento della nutria hanno cominciato a prendere forma con la legge 32 del 2014, la quale ha modificato il precedente testo del 2002. Una delibera estiva della Regione ha approvato il piano regionale di contenimento ed eradicazione della nutria: inoltre, il tavolo di coordinamento ha spiegato quali sono le linee guida da seguire per operare in maniera trasparente ed efficace, tenendo soprattutto conto dell’attuale riassetto delle province e della pubblica amministrazione. Le modalità gestionali non sono comunque in contrasto con il quadro normativo nazionale e i piani locali.