La richiesta è giunta soprattutto dopo le ultime notizie di danni ai capanni in Valle Sabbia e nei pressi del Monte Orfano, senza dimenticare gli insulti e la violenza verbale di alcuni animalisti. L’associazione venatoria è anche convinta che non sia difficile per la Polizia Postale rintracciare chi festeggia la morte dei cacciatori a causa di incidenti. L’invito rivolto, dunque, è quello di denunciare subito il danneggiamento di un capanno, ma anche l’insulto o la provocazione.
La convinzione che la Lombardia possa seguire senza difficoltà la strada percorsa dal Veneto e dalla Liguria è forte. Come si legge nella nota, si sta cercando di far capire agli associati che la caccia è un diritto e le denunce non sono altro che passaggi obbligatori per ogni cittadino onesto. Si attende ora una risposta della Regione, chiamata a dare garanzie prima che sia troppo tardi. Il sospetto è che dietro le sigle animaliste si nasconda qualcuno che punti a farsi eleggere a Bruxelles per trovare una “redditizia e comoda poltroncina“.