La Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) ha chiesto espressamente di chiudere l’attività venatoria in Sicilia e in tutta Italia prendendo spunto dall’esempio dell’Albania. Il pretesto di questa sortita sono quelli che sono stati i “gravi episodi di bracconaggio”. In particolare, l’associazione animalista ha denunciato un episodio che ha visto come protagonista, suo malgrado, un’aquila di Bonelli, specie a rischio estinzione.
Il volatile è stato colpito e trasferito in gravi condizioni in un centro di recupero in provincia di Agrigento. Inoltre, la Lega ha fatto riferimento a una cicogna nera abbattuta nella stessa zona della regione meridionale e al ferimento di una poiana e di un gheppio. Secondo questa nota, “Questo ennesimo evento dimostra l’insostenibilità della caccia in Italia e il suo essere sostanzialmente fuori controllo“.
Inoltre, il numero uno della LIPU, Fulvio Mamone Capria, ha aggiunto che “Se questa è la caccia allora bisogna chiuderla subito, senza se e senza ma“. L’appello per la chiusura è stato rivolto alla Regione Sicilia e al Governo, ma la LIPU ha assicurato che è stata già inviata una segnalazione dell’accaduto alla Commissione Europea. L’esempio da seguire sarebbe quello dell’Albania, ormai famoso nel mondo venatorio.