La principale polemica politica che sta riguardando in queste ore la Liguria ha a che fare con la caccia al lupo. Come riportato dal quotidiano Savonanews.it, le associazioni dei Verdi se la sono presa con Stefano Mai, assessore regionale all’Agricoltura ed ex primo cittadino di Zuccarello (in provincia di Savona appunto), il personaggio più favorevole a questa riapertura del prelievo venatorio. Secondo queste associazioni, la Liguria sta soffrendo una crisi piuttosto importante per quel che riguarda il settore agricolo, provocato dall’inurbamento e dall’abbandono progressivo delle campagne. Il dissesto idrogeologico e la perdita di quote di mercato da parte delle produzioni ligure di qualità sono conseguenze inevitabili di tale situazione. Dal 1992 la Direttiva Habitat ha sancito la tutela del lupo, animale che è stato incluso nella lista delle specie che meritano misure urgenti di protezione.
Dal 1997, inoltre, la cattura, l’uccisione e la commercializzazione sono vietate. In territorio ligure, però, sono state registrate sempre più aggressioni da parte dei lupi ai danni del bestiame degli allevatori, un fenomeno che si vuole arginare a tutti i costi. Ecco perché Mai ha fatto riferimento al numero eccessivo di questi animali e al fatto che la Regione non abbia i soldi necessari per risarcire gli stessi allevatori per i danni subiti a causa dei capi sbranati. Le cifre sono presto dette: nel corso del 2014, infatti, in tutta la Liguria sono stati avvistati 50 lupi, mentre nel 2015 il totale è aumentato in maniera incontrollata.
L’assessore ha parlato di un incremento di circa 3-4 volte, un cambiamento che fa prefigurare la riapertura della caccia a questi esemplari come soluzione possibile e praticabile. La questione è conosciuta dal Ministero dell’Ambiente da almeno sette mesi e la Liguria non è l’unica regione con questo tipo di problema. Tra le altre cose, per attuare il piano di conservazione e gestione del lupo non sono sufficienti le risorse economiche attuali, Mai è convinto che dovrebbe intervenire lo Stato con i ministeri competenti.
Le associazioni dei Verdi ritengono che una proposta del genere sia la testimonianza dell’assenza di idee progettuali da parte della giunta regionale. Per gli esponenti animalisti è grave che non si quantifichino con esattezza i lupi liguri e l’affermazione secondo cui il censimento effettuato qualche anno fa sia stato incompleto. La controproposta consiste in un tavolo tecnico che coinvolga autorità, agricoltori e associazioni per discutere della sovrabbondanza, mettendo da parte la caccia come mezzo per la risoluzione di un problema fin troppo complesso.