Lo Studio Legale Cataldi si è occupato di un argomento molto delicato e complesso che riguarda la licenza di porto di fucile. Il caso è quello di un decreto prefettizio che ha confermato quanto stabilito dalla Questura, cioè la revoca della licenza a causa di una serie di deferimenti all’autorità giudiziaria nel giro di undici anni. I reati commessi dal cacciatore sono diversi, tra cui maltrattamenti in famiglia, minacce e danneggiamento.
A tal proposito il Tribunale Amministrativo Regionale ha precisato alcuni aspetti rilevanti. La detenzione delle armi può essere vietata e la licenza negata anche senza sentenze penali di condanna. In pratica, quello che conta è la condotta, senza dimenticare l’affidabilità del soggetto interessato. Il cacciatore di questa vicenda ha dimostrato uno scarso controllo della personalità, litigando più volte con la moglie e i vicini di casa, tanto da accumulare una denuncia dopo l’altra.
Secondo il TAR, i provvedimenti in materia di armi dipendono da una logica preventiva e protettiva. Ovviamente, comportarsi bene e in conformità alla legge consente un apprezzamento e saper dimostrare l’autocontrollo aiuta a giudicare in merito al rilascio della licenza.