La LAV (Lega Anti Vivisezione) sta continuando la propria battaglia personale contro i negozi Decathlon e la linea dedicata dalla catena di abbigliamento sportivo alla caccia. Dopo le varie città in cui gli animalisti sono entrati in azione, nel corso della giornata di ieri la protesta ha riguardato Torino, per la precisione Piazza San Carlo. Circa 40 manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta “La caccia non è uno sport”, sottolineando però come questi blitz non siano un boicottaggio nei confronti del marchio.
La richiesta ai responsabili dell’esercizio commerciale è stata quella di chiudere il reparto specializzato in attività venatoria: secondo la LAV, inoltre, sarebbe soltanto la ricerca di un dialogo, con tanto di spiegazioni fornite ai clienti e ai commessi. La rimozione dell’abbigliamento venatorio e deli attrezzi per la caccia, inoltre, dovrebbe riguardare il sito di e-commerce, quindi non solo la vendita diretta.
Questa manifestazione di Torino segue quella in contemporanea dello scorso mese di dicembre, anche se per il momento Decathlon ha deciso di proseguire dritto e senza esitazioni con la propria scelta, incassando il sostegno da più parti. La Lega ha parlato, infine, di una disponibilità a un incontro da parte dei responsabili della catena, un segnale interpretato come una apertura incoraggiante, ma che deve essere valutato molto più a fondo.