Il Tar Veneto ha accolto il ricorso della Lega per l’abolizione della caccia, sospendendo il calendario venatorio in alcune parti. “Associazioni ambientaliste-Regione tre a zero. Quello di oggi è un vero terremoto”. Così il consigliere regionale veneto Andrea Zanoni (Pd), presidente dell’intergruppo per la tutela degli animali e la conservazione della natura, commenta la decisione del Tar del Veneto di accogliere il ricorso presentato dalla Lac (Lega abolizione caccia), “sospendendo di fatto mezzo calendario venatorio del Veneto”.
Con l’ordinanza cautelare 491 il Tar veneto “ha disposto che il calendario venatorio regionale vada sospeso in alcune importantissime parti, su cui si era già espresso l’Ispra con un parere rimasto inascoltato dalla giunta Zaia”, continua Zanoni, che passa poi a elencare gli effetti della decisione. “Anzitutto il divieto di caccia si allarga a Combattente e Pavoncella.
Poi si riduce il periodo in cui si potrà sparare a numerosi uccelli: due mesi in meno per la Quaglia (31 ottobre anziché 30 dicembre), anticipazione al 20 gennaio 2022 invece che al 31 dello stesso mese per Cesena, Tordo Sassello e per le specie acquatiche Germano reale, Folaga, Gallinella d’acqua, Alzavola, Mestolone, Canapiglia, Porciglione, Fischione, Codone, Marzaiola, Frullino, Beccaccino; infine sono state annullate le due giornate aggiuntive settimanali di caccia ai migratori nei mesi di ottobre e novembre” (Il Resto del Carlino).