Quello che si preannuncia come un anno ancora più ricco di grandi manifestazioni agonistiche e di lusinghiere affermazioni sportive, soprattutto sullo scenario internazionale, inizia sotto gli auspici di un logo federale tutto nuovo per la FIDASC. La grafica è immediata e meno “pesante”, secondo i dettami dei nuovi canoni di comunicazione per immagini ed utilizza uno scudo semplice che richiama immediatamente quello del Coni e nel quale sono facilmente identificabili i tre colori della bandiera italiana.
La grafica, essenziale e semplice, riesce a racchiudere in maniera non didascalica ma estremamente intuitiva, i tre concetti fondamentali che sono al centro della filosofia Fidasc. Al centro un’allegoria dell’atleta-umano vittorioso ed esultante, alla cui destra spunta la silhouette generica di un atleta a quattro zampe con il quale si possono realizzare vere e proprie attività sportive simili, per certi aspetti, a quelle l’uomo compie con l’ausilio del cavallo.
A completare il simbolico “trittico”, è infine inserito un bersaglio: rappresentazione del tutto generica e universalmente riconoscibile del tiro, in ogni sua forma o specialità. Anche se il loro utilizzo è ovviamente implicito nelle specialità di tiro, è scomparsa la raffigurazione dei due fucili incrociati e dell’arco e la scritta posta subito sotto Fidasc, non riporta più per esteso l’acronimo ma recita semplicemente, Cinofilia e Tiro: le due discipline fondamentali dalle quali discende una serie di specialità davvero emozionanti.