Polemica a distanza
Ivo Amico, presidente provinciale di Federcaccia Ancona ha risposto con una nota all’articolo a firma di Danilo Baldini, Delegato LAC Marche, apparso ieri sulla stampa locale e inerente al lupo e al decreto su “Gestione e contenimento della fauna selvatica” di recente approvazione.
La realtà dei fatti è ben lontana
“A parte le banalità e le non verità, al solito ‘l’amico” Baldini’ veicola pro domo sua gli argomenti dell’animalismo disneyano, totalmente lontano dalla realtà dei fatti (uno solo: i lupi ormai scendono in prossimità dei centri abitati, con minor timore dell’uomo, per seguire gli ungulati in cerca di meno difficile cibo e, documentato, predano cani e gatti) – scrive Federcaccia Ancona – Quanto al pressapochismo sugli pseudo allevatori ed alla ‘mano santa’ del pastore maremmano, abruzzese, che pure fa il suo mestiere, invito Danilo a trasferirsi per un paio di mesi invernali sul nostro appennino sopravissano, con i pastori delle omonime greggi. Il lupo è un magnifico animale, e l’opera di accrescimento culturale è, come al solito, partita tardi e con approssimazione (fatta bene poteva aiutare).
Controllo della specie
Sui cinghiali – continua la nota del presidente Amico – afferma delle verità fattuali (per quanto pare scientificamente provato che il cinghiale italico non sia ibridato con le razze dell’est Europa). Nei paesi prossimi al nostro: Francia, Svizzera, Slovenia ma anche più a nord, pragmaticamente e non certo per ludico piacere, si attua il controllo della specie, affinché la coesistenza sia ‘sostenibile’. Da dirigente venatorio, difensore della caccia come storia, cultura e, soprattutto, con misura e rispetto per i selvatici tutti, si eviti di identificare come caccia l’eventuale controllo che nulla ha a che spartire con questa antica passione (quand’è tale) e che non sia demandato ai cacciatori tale ingrato compito. Siano, semmai, alcuni corpi dello Stato a ciò deputati (fonte: FIDC).