“Una vera e propria carambola filo caccia, quella che si appresterebbero a votare i componenti della Prima Commissione Bilancio del Consiglio Regionale Piemontese che, secondo il diktat di Giunta, rischia di ripristinare i vecchi sogni venatori”. Questo il commento del CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio, dopo che lo scorso lunedì 2 marzo è stato calendarizzato ai lavori della Prima Commissione Bilancio il disegno di legge contenitore recante “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”. La stabilità, però, è proprio quella che rischia di scomparire nel sistema di tutela di molte specie animali.
“Ben quindici nuove specie a rischio, sottolinea il CABS, quasi tutte di uccelli e tra queste non poche con status di conservazione rosso, ossia che secondo i più recenti studi dovrebbero essere tutelate in maniera rigida e non il contrario”. Ad avviso dei protezionisti, il Piemonte rischierebbe di diventare una sorta di parco giochi per i cacciatori di fuori Regione.
“In questa maniera la Giunta Regionale, politicamente erede di quella che ha governato nel 2012, si appresterebbe a reintrodurre tutte le libertà venatorie che l’allora compagine dell’ex Presidente Cota aveva abrogato. C’è solo da sperare che il Piemonte alla fine vorrà mantenere una propria autonomia decisionale, quantomeno in tema di protezione della fauna”, conclude il CABS (La voce di Asti).