“Ben quindici nuove specie a rischio, sottolinea il CABS, quasi tutte di uccelli e tra queste non poche con status di conservazione rosso, ossia che secondo i più recenti studi dovrebbero essere tutelate in maniera rigida e non il contrario”. Ad avviso dei protezionisti, il Piemonte rischierebbe di diventare una sorta di parco giochi per i cacciatori di fuori Regione.
“In questa maniera la Giunta Regionale, politicamente erede di quella che ha governato nel 2012, si appresterebbe a reintrodurre tutte le libertà venatorie che l’allora compagine dell’ex Presidente Cota aveva abrogato. C’è solo da sperare che il Piemonte alla fine vorrà mantenere una propria autonomia decisionale, quantomeno in tema di protezione della fauna”, conclude il CABS (La voce di Asti).