La FACE ha promosso con insistenza il valore della caccia sostenibile come uno strumento di gestione per i grandi carnivori in Europa. Malgrado alcune posizioni che invocano la protezione totale, che comporta conflitti a livello locale, la considerazione per una caccia sostenibile e per il suo ruolo per migliorare la coesistenza è stata supportata dall’Opinione dell’Avvocatura Generale della Corte di Giustizia Europea. Nello specifico, l’Opinione dà il via alle autorizzazioni per la caccia in deroga al lupo per motivi di gestione della popolazione che preveda siano rispettati criteri certi e restrittivi previsti dalla legislazione europea.
L’Opinione non è vincolante ma è generalmente seguita dalla Corte. Il caso portato innanzi alla Corte riguarda un numero di domande provenienti dalla Corte Suprema Amministrativa Finlandese. La questione centrale è se la Finlandia possa derogare alle rigide disposizioni di protezione per consentire una caccia autorizzata per i lupi ai sensi dell’articolo 16.1.e della direttiva Habitat dell’UE. Tra le altre cose, la Finlandia ha sostenuto che gli obiettivi delle deroghe erano la riduzione del bracconaggio, la prevenzione dei danni ai cani e l’innalzamento del sentimento generale di sicurezza delle persone che vivono vicino alle aree occupate dai lupi.
Il parere dell’avvocato generale sostiene che tali obiettivi possano essere utilizzati per concedere deroghe. “La FACE accoglie con favore il chiarimento dell’avvocato generale secondo cui gli Stati membri hanno margine di manovra per tenere conto delle esigenze economiche, sociali e culturali e delle caratteristiche regionali e locali nella gestione dei lupi e di altre grandi specie di carnivori – proprio come FACE ha sempre sostenuto“, afferma Torbjörn Larsson, Presidente FACE. Sebbene le domande finlandesi riguardino specificamente la gestione del lupo, questo caso e i suoi risultati saranno rilevanti anche per la gestione di altre specie strettamente protette in tutta l’UE, comprese altre grandi specie di carnivori, come orso e lince.
L’Avvocato Generale ribadisce le precedenti constatazioni della Corte secondo cui la concessione di permessi di deroga rimane possibile in via eccezionale per le specie anche in uno stato di conservazione sfavorevole, ove sia debitamente accertato che esse non sono tali da peggiorare lo stato di conservazione sfavorevole di tali popolazioni o impedire il loro recupero a uno stato di conservazione favorevole. Gli Stati membri devono essere in grado di identificare, in modo chiaro e preciso nelle previsioni di deroga gli obiettivi perseguiti, stabilire che la deroga è in grado di raggiungere tali obiettivi e dimostrare che non vi sono mezzi alternativi per raggiungerli.
Magra consolazione: Costa e i M5S se ne fregano altamente di queste notizie e andranno avanti con il loro “Piano Lupo” ed altre amenità…