La Città Metropolitana di Torino ha approvato una mozione con cui sarà impegnata a riaprire in tempi brevi il prelievo venatorio delle specie nocive per l’agricoltura. Inoltre, l’ex provincia piemontese dovrà rivedere le proprie decisioni per quel che riguarda i comprensori alpini, ponendo dei limiti alle aree di esclusione e agevolando il completamento dei piani di abbattimento programmati dalla Regione.
Lo stesso discorso sarà valido per i piani di contenimento approntati per tutelare il settore agricolo. I voti favorevoli sono stati quelli dei partiti di centro-sinistra e centro-destra, mentre il Movimento 5 Stelle si è opposto. La caccia a questi animali era stata suggerita e sostenuta dalla sede torinese della Confederazione Italiana degli Agricoltori (CIA). L’associazione aveva chiesto di rivedere quanto deciso dalla Regione Piemonte dopo gli incendi boschivi. I roghi non sono più un problema, mentre lo sono le specie nocive.
Il voto non è stato semplice, in quanto la mozione è passata con 8 sì e 7 no. CIA Torino si è detta soddisfatta per quanto deciso, ora l’auspicio è che la Città Metropolitana discuta con la Regione per portare la situazione alla normalità: l’aumento della popolazione di ungulati non deve essere sottovalutato, ma in alcuni comprensori (ad esempio quelli del Canavese) la caccia è ancora vietata.