Inoltre, il ricorrente ha spiegato come il caricatore fosse semplicemente un accessorio dell’arma. Tra le altre motivazioni della Suprema Corte, c’è quella della mancata potenzialità offensiva intrinseca. Secondo i giudici, infatti, nel nostro paese vengono vendute munizioni per arma comune da sparo che sono dotate di una capacità di offesa maggiore e che possono essere liberamente detenute dai privati.
Tra l’altro, la Beretta ha certificato le armi lunghe da fuoco camerate per il calibro 9×19 parabellum come armi comuni da sparo. Il divieto assoluto previsto dalla legge su acquisto, detenzione e porto di tali pistole deve fare riferimento anche all’azione delle forze armate o di polizia, ma non possono essere classificate come armi da guerra.
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