Gli impieghi attuali
Pur non prendendo in esame il mondo superspecializzato del Bench Rest si nota come la cartuccia attuale sia perfettamente adeguata al tiro di precisione e non solo sulle canoniche distanze dei 100/200/300 m delle competizioni UIT, ma in altri ambiti di tiro specialistico fino ai 1000 m, in poligoni aperti all’uso statunitense, per citare la nazione in cui tale situazione è la regola, oppure in campo venatorio in cui un buon 6 mm con palla medio pesante si mostra perfettamente a suo agio su tanti selvatici: possiamo immaginare tiri eccezionali alla marmotta così come al camoscio, al capriolo come al daino o al cinghiale.
Qualcuno può obiettare che la cartuccina sia un po’piccola: occorre tener conto dell’altro fattore importante, la precisione intrinseca e la facilità di usufruirne considerando la stabilità dell’arma al tiro, il poco impegno mentale per assorbire il rinculo e la conseguente tranquillità con cui si preme il grilletto.
Anche ai 300 m è relativamente facile stare in un ambito ridottissimo di cm pur sparando con fucili di peso contenuto come il Sauer 202 o il Blaser R8, due epigoni delle canne rigate con cui abbiamo potuto condurre prove divertenti e appaganti. Per la ricarica sembra non siano ancora correntemente disponibili i ricalibratori completi, ma sarà fatalmente questione di poco: nel frattempo le cartucce originali Norma Diamond sono di eccellente garanzia e la loro quotazione non dissesta la nostra economia familiare a differenza dell’agire dei nostri politici di turno.
Per meglio ragionare riportiamo gli specchietti forniti dalla Norma per comparare le quattro cartucce più usate nel tiro di precisione: la nuova 6XC cede solo un pelo nei confronti della storica 6,5×55 SM, e unicamente nello scostamento laterale. SEGUE