La Caccia italiana diviene oggetto di una ricerca degli studenti italiani dell’Università di Oxford; in particolare l’attenzione del progetto parte dalla Sicilia per focalizzarsi sulla zona del bresciano quale ultima culla della tradizione venatoria italiana.
Il viaggio attraverso l’Italia degli studenti di Oxford, partito dalla Sicilia e terminato proprio a Brescia, ha segnalato un’”anomalia” che la Lega Nord sta evidenziando da tempo. “Il forte conflitto che si è venuto a creare tra il movimento ambientalista e quello venatorio – convengono Bassolini e Mostarda – ha finito per restringere la caccia e i suoi appassionati, che proprio dalle nostre parti sono molto numerosi, all’interno di paletti sempre più ristretti. Norme che limitano pesantemente questa attività e che non fanno altro che creare difficoltà a chi ama andare a caccia, magari anche solo per trascorrere alcune ore piacevoli in compagnia di amici in mezzo alla natura. Sono diverse le questioni che testimoniano questo atteggiamento letteralmente vessatorio, basti pensare a tutto quello che, proprio sul nostro territorio, ha comportato la cosiddetta caccia in deroga oppure a come viene dipinta una questione che in realtà non ha nulla a che vedere con la caccia come il bracconaggio.
In tutto questo contesto la Lega Nord da sempre ha voluto offrire il suo sostegno e condividere il cammino dei cacciatori, nella convinzione che la caccia sia una tradizione consolidata nel nostro territorio, ma rappresenti anche un prezioso indotto per l’economia. In entrambi i casi un bene prezioso che dev’essere tutelato e non certo disperso”. Osservazioni che hanno trovato rispondenza nel lavoro degli studenti di Oxford, che hanno deciso di venire in provincia per ricevere informazioni, convinti che “a Brescia la situazione è particolarmente enfatizzata dal fatto che esiste una forte tradizione legata alla caccia ai piccoli uccelli e che, al contrario di altre zone, l’attività venatoria è ancora una pratica molto diffusa e altrettanto significativa dal punto di vista economico e produttivo”.
Il bresciano Marco Bassolini è stato proclamato responsabile nazionale della caccia per la Lega Nord e, a livello più strettamente provinciale, uno dei primi gesti dopo il rinnovamento della segreteria provinciale è stato quello di riconfermare la consulta venatoria e incontrarne gli esponenti. Sono anche questi i segnali di un connubio radicato nel tempo e nel territorio che ha varcato i confini nazionali e raggiunto un punto di osservazione come quello dell’Università di Oxford.
2 novembre 2013
Fonte: L’Eco delle Valli