Mancano meno di due settimane all’inizio della stagione venatoria in Trentino, ma c’è un grosso punto interrogativo che spaventa i cacciatori. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha accolto il ricorso di quattro associazioni animaliste e ambientaliste sulla legge provinciale sulla caccia. In particolare, è stato contestato l’esercizio dell’attività venatoria in forma vagante e da appostamento. La norma viene considerata contraria alla legge nazionale dagli ambientalisti e i giudici hanno dato loro ragione.
Ora dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale. L’apertura è a rischio, anche se Roberto Paccher, numero uno dei Capannisti Trentini, ha cercato di spargere ottimismo. Tra l’altro, il ricorso non è stato presentato solamente dalle associazioni, ma anche dal Movimento 5 Stelle, una novità assoluta in questo senso. Secondo Paccher bisogna attendere ancora qualche giorno per avere un quadro più chiaro della vicenda, soprattutto gli effetti che potrebbe avere sulla caccia trentina.
I capannisti devono fare i conti anche con altri problemi. In particolare, non c’è ancora una delibera per modificare le dimensioni degli appostamenti da caccia. Inoltre, la categoria ha sopportato il numero minore di giorni a disposizione per la caccia alla cesena. La stagione sta per aprirsi, ma con una spada di Damocle tagliente e pesante che incombe minacciosa.